Tratto da La Stampa 11/10/2016: “L’intelligenza artificiale che aveva previsto la vittoria di Donald Trump”

I big data sono un oceano prezioso di informazioni, difficili da cogliere nella loro complessità, ma davvero importanti per un’analisi sociale che voglia avere caratteristiche di modernità.

Che dire? I nostri bias e le nostre euristiche di giudizio influiscono davvero, obnubilano e distorcono la nostra capacità di valutazione obiettiva, anche quando ci occupiamo di analisi dei dati . E’ normale che sia così, la nostra percezione e la nostra interpretazione sono ovviamente soggettive e impattano sulla nostra disattenzione selettiva, ma esserne consapevoli ci aiuta a sviluppare una mente aperta e critica. Il nostro “pilota automatico” ci aiuta in molti casi, ma dobbiamo tenere sempre presente che esiste, che non ne siamo immuni e che possiamo e dobbiamo spegnerlo, ogni tanto.

Coltivare costantemente il dubbio non è un puro rimuginare ed elucubrare, è fonte di spirito libero e, quindi, di innovazione.